Di generazione in generazione. A trascinarci. La malattia. E il segreto. La vergogna e la disperazione. La madre e il padre. E la sofferenza. Tutti in silenzio a scontare. La pena sui muri con le unghie. E i pianti. Fino all’ultimo giorno, fino alla prossima morte. E ad ognuna un nuovo ramo. Ancora più malato. Sterile. E tutti, tutti ancora a nascondere sotto. Le coperte, nei ricami lunghi pomeriggi, nelle bocche cucite dalle mani pronte per il nuovo venuto. Finché. Lei non sceglie. E chiede. E si chiede. Domande lunghe anni e incontri. Sbagliati. E dolore. Ma nuovo. Quello di chi passa attraverso, e passando impara. Quel che serve sapere. E cambia. Se stessa prima. E quindi il resto. Che il resto è una storia. Nuova.

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