Credendo fossero rose, mi coricai su un letto di spine.
Poiché i rovi attraverso cui ero già passata avevano esibito orgogliosi gli aghi, credetti impossibile per una spina mostrarsi petalo.
Perció, ad ogni fitta mi dissi che a dolere erano i sogni degli antichi rovi.
Ma notte dopo notte divenni carne purulenta, e presi a dirmi folle artefice del mio dolore.
Ad un sospiro dalla morte volli sapere di che morivo.
E vidi il sangue e vidi i rovi e vidi tutto il mio cammino.
E vidi che le ferite aperte infettano a morte prima di tutto il cuore.
E vidi ancora che ero l’unica a poter dire che di rosa profumano anche le spine.
E vidi allora che.
Non era tempo di morire.
©2020 Copyright by Lorenza De Micco. All rights reserved.
Ciao! Voglio farti i miei complimenti perché sai essere davvero tanto espressiva.
Anche gli altri tuoi pezzi erano interessanti ma questo vince su tutti. L’ho riletto più e più volte e credo che la frase che potrebbe rispecchiarmi di più è questa: “E vidi ancora che ero l’unica a poter dire che di rosa profumano anche le spine.”.
Ancora complimenti e grazie per avermi dato modo di leggere queste frasi.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Grazie a te per avermi letta, e felice che ti abbia fatto piacere farlo.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Senz’altro ritornerò.
Buona serata 😉
"Mi piace"Piace a 1 persona